Olanda dal 1963
La famiglia Ponjee
Il mio nome è John Ponjee.
Sono cresciuto nella mia amata Bergen Limburg vicino al fiume Mosa, dove avrei sempre vissuto e lavorato… o almeno questo è quello che pensavo quando ero giovane! L’Olanda e’ un posto bellissimo che in tanti chiamano anche Paesi Bassi ed e’ una monarchia dove la Casa d’Orange-Nassau e’ l’attuale famiglia reale. E’ per questo che la nazionale di calcio e tutti gli altri sport hanno la maglia arancione e che gli atleti vengono detti “gli orange”! Ho conosciuto meglio l’Olanda solo quando ormai non abitavo piu li, soprattutto durante le ferie annuali con i miei tre figli girando in questo splendido e interessante Paese.
Mio padre e mia madre sono purtroppo morti, lasciando i loro quindici (dico… quindici!) figli, dei quali io sono il quattordicesimo! Non era un compito facile crescere, accudire e gestire tanti bambini, soprattutto subito dopo la Seconda guerra mondiale, quando di certo il denaro non abbondava. Durante la guerra, mio padre doveva nascondersi e ha cercato, trovandolo, l’aiuto dei canadesi: stando con loro, è riuscito anche a guadagnare un po’ di soldi vendendo preservativi (che quindi sapeva già allora cosa cos’erano!).
I miei genitori ci sostenevano sempre in ogni cosa e con le loro preghiere hanno creato una bellissima famiglia. Che fosse mattino, pomeriggio o sera, a tavola c’erano sempre almeno nove persone, e ovviamente tutto era gestito senza lavastoviglie, né lavatrice o altri elettrodomestici, che all’epoca non erano disponibili! Tanto di cappello alla mia cara madre. Nonostante tutto questo trambusto, non ho mai sentito mia madre e mio padre litigare! Mia madre mi diceva sempre che non si deve mai andare a letto arrabbiati; prima di dormire bisogna aver fatto pace, discutendo dei problemi e dei disaccordi per iniziare il giorno seguente con serenità… Parole sagge, direi!
Mio padre in pensione adorava pescare sulla Mosa, mentre mia madre aveva finalmente trovato il tempo per ottenere il diploma A di nuoto all’età di cinquant’anni. Lei, inoltre, ha frequentato il coro della parrocchia per tutta la vita, e insieme a papà pulivano la chiesa tutti i lunedì. Alcuni dei momenti più belli li passavamo dopo la Santa messa della domenica mattina, quando si giocava a carte fino a pranzo e dopo aver lavato i piatti ci si recava verso il campo sportivo per veder giocare a pallone la prima squadra di Bergen.
Nonostante sia stato poco tempo con i miei genitori da adulto, posso dire di sentirmi un uomo forte perché dei genitori forti mi hanno cresciuto. Non sono mai mancati l’amore, la fede, la semplicità e il rispetto verso le altre persone nella mia educazione.
Così ho 8 sorelle e 6 fratelli, insieme abbiamo festeggiato 1.000 anni il 26 luglio 2021 alle 12h03’00”!
Ecco come si calcola!
In questo giorno abbiamo presentato un vero libro in olandese ‘Ponjee 1.000 anni’ con tutte le nostre storie per i nostri circa 108 nipoti e per chiunque sia interessato.
Mia sorella Mia, la settima della famiglia, ha scritto le nostre storie nel bellissimo libro unico 1000 anni Ponjee con le relative foto.
I miei ringraziamenti per questo.
La cosa bella è che le storie in questo libro iniziano intorno al 1950 con Leo, il primo dei 15 e finiscono con l’ultimo dei 15 Martin, nato nel 1965!
Leggendo tutte queste storie dei miei fratelli e sorelle si delinea una linea temporale della seconda guerra mondiale, semplicemente fantastica!
Così mi limito a una breve descrizione in questa biografia dei miei fratelli e sorelle e degli altri episodi della mia vita.
Bergen Limburg dove sono cresciuto
Ogni giorno potevamo giocare all’aperto a tutti i tipi di giochi con la palla, e quindi ovviamente anche a calcio. Ci divertivamo poi a costruire delle capanne sugli alberi, tra i cespugli o sottoterra. Costruivo anche delle zattere con le quali andare sulla Mosa a catturare i pesci, poi li pulivo, accendevo un fuoco e li mangiavo. Allora era tutto così facile!
Una volta sono andato in vacanza con mia sorella, e anche con i miei genitori ho fatto un’unica indimenticabile vacanza, insieme a una trentina di familiari negli anni ‘70 a Lugano, in Svizzera.
La vita familiare con i miei genitori si basava su semplicità, fermezza e solidarietà, valori che erano centrali nelle nostre vite. Questi hanno sempre identificato un Ponjee, e ora li vedo come un motivo di orgoglio, di solidità e di qualità.
Nella parte cattolica della città di Limburg, i giorni delle feste Sante e tradizionali erano l’occasione perfetta per poter rivedere tutti i miei fratelli e sorelle, che è sempre un vero piacere. Insieme a loro, ho diviso dei bei momenti piacevoli e divertenti, ma parlo ampiamente di questi nel nostro libro. Mi godo ancora nei miei ricordi la breve vita in fattoria, quando ero giovane: impressionante e indimenticabile! Per nostra fortuna avevamo un ampio terreno una volta che la stalla è stata demolita. Ho potuto continuare a prendermi cura del toro, del mio pony Floris (regalo di mio papà), della capra americana Flicky, delle anatre, dei conigli e di due gatti: Suske e Wiske. Suske ha fatto nascere un gattino che non camminava normalmente, ma saltava come un coniglio! Non avrà mica visitato la conigliera…!?
Sono stato membro della squadra di calcio RKVV Montagnards dall’età di nove anni fino a quando sono andato in Italia. (P.S. 94 reti!) La società calcistica di Montagnards è stata un fattore sociale molto importante nella mia vita. Ovviamente abbiamo vissuto molti momenti divertenti, veramente molti. In un torneo di calcio indoor, John K. e le donne dei calciatori hanno scelto le mie gambe come le più belle di tutte… Che vergogna! Ma ho vinto tante birre, quindi c’è stato un lieto fine! In un altro torneo, questa volta due giorni di tiri dal dischetto, ho vinto e sono diventato “il re dei rigori”! Col piede destro, interno piatto, forte nell’angolo destro, perché ero destro (ma anche mancino). Tutto lì… semplice semplice!
A 26 anni ho voluto all’improvviso iniziare a correre: dopo 9 settimane di preparazione ho corso la maratona di Amsterdam in 3h e 22min e poco dopo la mezza maratona di Tegelen in 1h e 22min. Con l’aiuto del programma di allenamento del mio allenatore di atletica Carolus e dopo essermi allenato duramente anche in Italia, ho corso gli 800 metri in 2min e 12sec e i 10.000 metri in 35min nel 1989, i miei migliori risultati di sempre!
Formazione e prime esperienze nel lavoro
Mi dilungherei troppo se dovessi raccontare a fondo la mia formazione scolastica e le mie prime esperienze maturate nel mondo del lavoro, ma per quanto mi riguarda sono davvero molto interessanti, quindi ne faccio almeno un accenno. Dopo i cinque anni di formazione MAVO (è stato così bello che il terzo anno si è ripetuto due volte!), ho frequentato la scuola secondaria di orticoltura a Venlo; qui ho scelto la sezione B, la variante più pratica con molti stage presso molte aziende di ortaggi e fiori. Nel frattempo, sono diventato un membro volontario dei vigili del fuoco a Bergen. Davvero un duro addestramento, e dopo i soccorsi si correva dritti nella mensa per spengere… la sete! Dopo aver lavorato in diverse aziende di orticoltura, ho avuto la possibilità di guadagnare più soldi con il lavoro di stuccatore, e in seguito sono passato a lavorare per una società di sicurezza Intergarde.
Italia 1989
Il mio lavoro e tanti viaggi meravigliosi
Dopo aver conosciuto la mia ex moglie durante un viaggio in Interrail, ci siamo sposati in Italia in una calda giornata di settembre del 1989 e il viaggio di nozze a Malta. Insieme abbiamo avuto tre figli: Micol, Jonathan e Alexandra; ovviamente saremo per sempre orgogliosi di loro.
Ogni anno, tre membri della nostra immensa famiglia Ponjee organizzano una giornata per “radunare” tutti i Ponjee. Se è possibile, si partecipa sempre molto volentieri, perché è il modo migliore per conoscere tutti i nipoti!
Darò sicuramente più informazioni su questo nella mia biografia; ma una cosa voglio approfondirla subito: la pronuncia del nostro cognome, che ci perseguiterà per tutta la vita!
Ecco cosa ci accade spesso quando arriva un corriere, ahaha…
C: Nome?
Io: John
C: Giovanni ???
Io: Si si va bene cosi
C: Cognome?
Io: PONJEE, P-O-N …
C: P-O-G-N-E?
Io: Si ok
C: Ah molto bene … era più facile del previsto!
In Italia sono entrato nel mercato ortofrutticolo nel 1990, dove dopo due anni ho avviato la mia azienda per esportare frutta e verdura italiana in diversi paesi d’Europa, soprattutto in Germania. Ho conosciuto molto bene la Germania grazie ai miei numerosissimi viaggi per cercare clienti in tutti gli ortomercati sparsi nel Paese. È stato sempre piacevole lavorare con i clienti tedeschi, nonostante abbiano vinto il mondiale di calcio nel 1974 contro noi Olandesi! Mannaggia!!!
Successivamente, ho iniziato a importare banane biologiche dalla Repubblica Domenicana e dall’Ecuador, entrando così in contatto con i progetti di commercio equo e solidale e inserendomi in questo mondo eticamente più corretto. Nel frattempo, ho avuto modo di aprire un negozio in Olanda con gli abbigliamenti “Moda Donna, made in Italy” e in seguito ho iniziato a vendere coltelli in ceramica in Lombardia. Grazie al fatto di aver partecipato a diversi mercatini per vendere i coltelli ho avuto la fortuna di finire in molti bei posti del Nord Italia.
Sommando tutti i miei vari lavori, è quindi facile capire che questi mi hanno permesso di viaggiare davvero in lungo e in largo e di poter quindi apprezzare molti territori d’Italia e alcuni paesi nel mondo. Sono stato in ogni regione d’Italia e in ognuna di queste ho trovato paesaggi spettacolari e splendide città antiche, per non parlare della squisita cucina italiana, presente in mille modi diversi e accompagnata sempre a vini eccellenti. In qualsiasi regione si può coltivare l’uva, il che significa che l’Italia è uno degli unici Paesi al mondo dove il clima è ovunque perfetto per questa attività. Le regioni isolane Sicilia e Sardegna e le più piccole isole Elba e Ischia sono davvero spettacolari da visitare e perfette per riposarsi.
Andavo a trovare i produttori per le mele nel Trentino, a Merano, per i pomodori nel Veneto, per il radicchio a Chioggia, per frutta come le prugne, le pesche, le pere, i kiwi in Emilia-Romagna, per la scarola in Abruzzo, per il prezzemolo in Puglia, per le ciliegie nella zona di Rutigliano, per le patate a Galatina, per le arance biologiche dalla signora Monica in Sicilia, per i pomodorini di Pacchino. Senza dimenticare tutti gli altri agrumi: in Calabria le arance e i mandarini, in Campania le fragole, a Battipaglia e ad Eboli i cipollotti, la riccia e i cavolfiori, a Latina il cavolo rapa, i ravanelli e le rape, in Toscana gli spinaci, in Liguria l’aneto e la rucola selvatica, in Piemonte ovviamente i kiwi, in Sardegna a Pula il pomodoro costoluto, in Lombardia le verdure in generale. La prima raccolta di uva per il commercio avveniva in Sicilia e proseguiva poi in Puglia. L’Italia ha una produzione al TOP di prodotti ortofrutticoli: la terra, il sole e l’acqua, insieme al clima perfetto, sono la base di ogni coltivazione e garantiscono prodotti di eccellenza. Ho fatto davvero tanti viaggi in questa terra magnifica nell’arco di quattordici anni. Mi sento fortunato.
Per motivi lavorativi ho potuto visitare anche la Tunisia, dove ero invitato dal ministro dell’agricoltura. È stato un viaggio molto interessante, durante il quale ho visitato tante aziende di orticoltura e altrettante pescherie. Ho mangiato a cena con due signorine, una portava il velo, l’altra, sempre religiosa ma meno praticante, non portava il velo e frequentavano la stessa università. Quanto facile puo essere la vita! Mi ha fatto tanto piacere intrattenermi con loro.
In Turchia ho potuto ammirare con Ester Istanbul, la città che non dorme mai! Una bellissima esperienza, resa ancor più bella dalle visite al Bazar e alla Moschea Blu. Una piccola curiosità: a un certo punto ho notato l’assenza totale di mosche all’interno di questo luogo di preghiera. Ho quindi chiesto il perché di questo fatto e mi è stato risposto che la vernice delle pareti e del soffitto era mescolata con il bianco di un uovo di struzzo, il quale aiutava a tenere lontano, appunto, le mosche. Allora ho provato anch’io questa tecnica a casa mia, sotto il portico… ma forse non ho capito bene cosa fare o come farlo, visto che sono arrivate un’infinità di mosche! Ce n’erano più di prima, mannaggia a loro! Dopo Istanbul andavamo a Antalya per le ferie e Mersin per il lavoro, dove vi è un porto enorme per rifornire la parte est.
In Spagna, a Barcellona, andavo a visitare l’ortomercato e mi godevo la bellissima città di Johan Cruyff, una citta’ meravigliosa e tranquilla.
Nel frattempo anche mio fratello Martin aveva da raccontare delle belle storie dei viaggi che faceva ogni anno in Giappone e la Cina per comprare dei ‘bonsaii’.
La Germania era la nazione piu importante per distribuire gli ortaggi e frutta proveniente da Italia. Arrivando da Milano arrivo per prima all’ortomercato di Karlsruhe, in seguito Saarbrucken, Magonza, Mannheim, Francoforte, Coblenza, Bonn, Colonia, Essen, Duisburg, Düsseldorf, Dortmund, Münster, Bielefeld, Hannover, Brema, Amburgo, Berlino (non solo per il lavoro), Lipsia, Dresda, Norimberga, Stoccarda e poi tramite Schwenningen e Schaffhausen e la Svizzera indietro per Milano.
A fornirmi tutti questi posti è sempre stato il mio grande amico Willem, indispensabile come trasportatore e uomo di fiducia per la logistica. Lui mi aiutava di notte, date che i camion arrivavano sempre puntuali alla destinazione. Ogni camion aveva merci di due, tre o anche quattro clienti da scaricare. La qualità degli ortaggi e la puntualità nella consegna erano fondamentali per ogni vendita. Willem era di Harlingen, nel Friesland, dove avevo un ufficio provvisorio: mi sono profondamente innamorato di questa bellissima cittadina. Più volte sono andato a visitare le isole Vlieland, Texel e Ameland.
Germania un bellissimo e ben curato con una bella cultura. Tutti questi viaggi non li ho fatti con il navigatore, ma alla vecchia maniera: tante mappe stradali di ogni diversa nazione in tasca, insieme alle loro varie monete, visto che la maggior parte dei viaggi li ho fatti prima dell’euro! Non ho ancora capito del tutto ma prima del’Euro 1 + 1 = 2 dopodiche 1 + 1 = 3 … Per tante famiglie impossibile arrivare piu tranquillo la fine del mese! Molto triste!
Data la concomitanza delle mie ferie con quelle di alcuni clienti, per fargli visita mi sono recato in Danimarca e in seguito in Norvegia. Qui sono arrivato fino a Bergen, una città costiera che si chiama come il mio paese in Olanda dove sono cresciuto.
Ho fatto un giro anche in Irlanda e in Scozia per fare le ferie, ma girando sempre in macchina guidando sul lato sbagliato della strada… mamma mia che casino! Due paesi spettacolari, tanta ma tanta roba: la natura è tutta intorno a te; se potete, fatelo un viaggio in queste terre meravigliose. Ad Edimburgo ho trovato tanta musica per le strade e un bel concerto di Santigold.
In Inghilterra ci sono andato sia per il divertimento sia per partecipare a delle conferenze, a Londra della Fairtrade Labeling Organization (FLO) e a Manchester per offrire prodotti italiani.
In Francia, Svizzera e la Austria sono stato più delle volte in macchina. Consiglierei di organizzare un bellissimo percorso in macchina per poter trovare dei posti meravigliosi. Ovviamente avevo anche in questi paesi dei clienti per gli ortaggi italiani e le banane biologiche.
Ho potuto poi conoscere meglio il Belgio quando ho aiutato un mio amico a consegnare in tutto il Belgio del pesce surgelato. Poiché il mio lavoro di compravendita di prodotti italiani misti nei paesi del nord Europa ha visto un calo, ho pensato trasferirmi proprio in Belgio a vivere per un po’ di tempo. Da Turnhout ho provato a trovare dei clienti belgi, olandesi e tedeschi per frutta e verdura proveniente dall’Italia, ma senza successo. Il lato positivo è che in questa bellissima cittadina, piena di pub e musica dal vivo, ho iniziato a prendere lezioni di chitarra nel 2013. Niente male per un giovane di 50 anni! Questo, in seguito, risulterà essere l’inizio della mia avventura nel mondo della musica.
Per un breve periodo tra Turnhout e il Suriname ho vissuto nel campeggio in una casa di legno dei miei carissimi amici Silvia e Johan in St. Hubert (Brabant). Loro sono dei fan sfegatati del gruppo musicale Marillion, tanto che lo seguono ovunque suoni.
Dopodiché, prima di partire per il Suriname, ho abitato per un po’ da mia sorella Mia e suo marito Ton in una bellissima casa che hanno ottenuto trasformando la loro vecchia fattoria.
Posso solo considerarmi fortunato, perché il mio lavoro mi ha portato in tanti posti bellissimi e così ho potuto incontrare tante bellissime persone.